I funghi sono un alimento molto apprezzato dai consumatori, spesso disponibile sul mercato sotto forma di funghi secchi imballati in sottovuoto. Questa tecnica consente di aumentare la shelf life del prodotto, creando un effetto barriera ottimale per mantenere inalterate le proprietà nutritive e organolettiche del prodotto.
Ma come conservare i funghi secchi sottovuoto? In questo approfondimento vedremo alcuni consigli utili per conservare i funghi sottovuoto, oltre a capire quanto tempo durano e quali sono le modalità di conservazione corrette.
Consigli su come conservare i funghi secchi
Vediamo innanzitutto come si conservano i funghi secchi. Si tratta di un alimento che viene disidratato, senza l’impiego di additivi alimentari o cloruro di sodio (sale). In questo modo non perdono la loro salubrità: quando vengono rigenerati, infatti, vantano una qualità e un gusto quasi identici rispetto ai funghi freschi.
Tuttavia, per mantenere inalterata la qualità dei funghi secchi è necessario conservarli in modo corretto. Questo prodotto può essere mantenuto fuori dal frigo ma in un ambiente fresco e buio, lasciando i funghi secchi nella loro confezione oppure mettendoli in un contenitore dotato di un coperchio a chiusura ermetica. A ogni modo, non si tratta del metodo di conservazione più adatto.
L’opzione migliore per chi desidera sapere come vanno conservati i funghi porcini secchi o altre varietà è il frigo o il congelatore. L’umidità e il calore, infatti, accelerano il deperimento dei funghi e ne riducono la durata. Mantenendoli al fresco, invece, è possibile preservare i funghi secchi che possono durare da 6 a 12 mesi; ma vanno sempre riposti in un sacchetto di plastica pulito e dotato di chiusura ermetica o in un contenitore ermetico.
Al contrario, mantenere i funghi secchi fuori dal frigo diminuisce la loro durata; bisogna quindi prestare attenzione ai tempi di conservazione e consumare l’alimento il prima possibile. In particolare, è importante esaminare i funghi secchi prima dell’utilizzo, per capire se sono ancora integri e non presentano segni di deperimento, per procedere in sicurezza alla reidratazione dei funghi secchi lasciandoli in ammollo in acqua in una ciotola per 15-20 minuti.
Come conservare i funghi secchi sottovuoto
Conservare i funghi secchi sottovuoto garantisce diversi vantaggi. Questo procedimento evita infatti l’ossidazione degli alimenti allungando la shelf life dei prodotti, per mantenerne le proprietà organolettiche e nutritive più a lungo. Per questo motivo, i funghi sottovuoto sono spesso preferiti rispetto a quelli imballati in modo tradizionale, una soluzione pratica, comoda e utile per ridurre anche gli sprechi alimentari.
Per conservare i funghi sottovuoto bisogna metterli in frigo, in questo modo è possibile mantenere la catena del freddo e assicurare una perfetta conservazione dell’alimento. Per sapere quanto durano i funghi sottovuoto bisogna invece sempre leggere con attenzione l’etichetta alimentare, dove è riportata la data di scadenza entro la quale è preferibile consumare l’alimento e dove sono indicate le modalità consigliate di conservazione. In generale la durata massima è di 12 mesi.
In caso di funghi essiccati in casa bisogna prestare più attenzione, in quanto non essendo sottoposti a un processo industriale l’essiccazione casalinga è maggiormente soggetta a errori e rischi. Chi sceglie di conservare i funghi secchi sottovuoto in casa, infatti, deve accertarsi di eliminare tutta l’aria all’interno della confezione. In caso contrario gli agenti patogeni inizieranno a contaminare l’alimento compromettendo l’integrità e mettendo a rischio anche la nostra salute.
La soluzione migliore in questi casi è l’utilizzo di una macchina per il sottovuoto e appositi sacchetti, in questo modo è possibile realizzare un sottovuoto ottimale e garantire una perfetta conservazione dell’alimento. Ovviamente, in entrambi i casi è possibile congelare i funghi secchi sottovuoto, per allungarne i tempi di conservazione ed evitare sprechi, in quanto le basse temperature del congelatore rallentano l’attività dei microorganismi che causano la degenerazione organolettica del prodotto.
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