Etichette allergeni alimentari – Volmar

Nelle etichette gli allergeni alimentari devono essere sempre segnalati, sia negli alimenti preimballati sia nei prodotti alimentari non preimballati. Questa disposizione è disciplinata dalla legislazione dell’Unione Europea sugli allergeni alimentari attraverso il Regolamento UE 1169/2011, recepita nel nostro Paese dalla legislazione italiana per gli allergeni alimentari mediante il D.Lgs. 231/2017.

Riportare gli allergeni nelle etichette alimentari consente di informare correttamente i consumatori, per garantire la massima sicurezza ed evitare il consumo di alimenti che possono causare reazioni allergiche o intolleranze. Ecco come si scrivono gli allergeni nelle etichette alimentari secondo le norme di legge.

Quali sono gli allergeni alimentari?

In alcuni alimenti sono presenti degli allergeni, sostanze potenzialmente pericolose per la salute delle persone intolleranti o allergiche a tali ingredienti. Per questo motivo i consumatori devono sapere come riconoscere gli allergeni nelle etichette alimentari, attraverso l’indicazione chiara e semplice di tali sostanze.

Ecco quali sono i 14 allergeni alimentari la cui indicazione è obbligatoria se presenti negli alimenti:

  • Cereali contenenti glutine (grano, segale, orzo, avena, farro, kamut), ad eccezione di sciroppi di glucosio a base di grano incluso destrosio, maltodestrine a base di grano, sciroppi di glucosio a base di orzo, cereali utilizzati per la fabbricazione di distillati alcolici incluso l’alcol etilico di origine agricola.
  • Crostacei e prodotti a base di crostacei.
  • Uova e prodotti a base di uova.
  • Pesce e prodotti a base di pesce, ad eccezione di gelatina di pesce usata come supporto per preparati di vitamine o carotenoidi, gelatina o colla di pesce impiegata come chiarificante nella birra e nel vino.
  • Arachidi e prodotti a base di arachidi.
  • Soia e prodotti a base di soia, ad eccezione di olio e grasso di soia raffinato, tocoferoli misti naturali (E306), tocoferolo D-alfa naturale, tocoferolo acetato D-alfa naturale, tocoferolo succinato D-alfa naturale a base di soia, oli vegetali derivati da fitosteroli e fitosteroli esteri a base di soia, esteri di stanolo vegetale prodotto da steroli di olio vegetale a base di soia.
  • Latte e prodotti a base di latte (compreso il lattosio), ad eccezione di siero di latte utilizzato per la fabbricazione di distillati alcolici compreso l’alcol etilico di origine agricola, lattiolo.
  • Frutta a guscio come mandorle, nocciole, noci, noci di acagiù, noci di pecan, noci del Brasile, pistacchi, noci macadamia o noci del Queensland e i loro prodotti, ad eccezione per la frutta a guscio usata per la preparazione di distillati alcolici compreso l’alcol etilico di origine agricola.
  • Sedano e prodotti a base di sedano.
  • Senape e prodotti a base di senape.
  • Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo.
  • Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni oltre 10 mg/kg o 10 mg/litro in termini di SO2 totale, da calcolarsi per i prodotti pronti al consumo o ricostituiti secondo le indicazioni dei produttori.
  • Lupini e prodotti a base di lupini.
  • Molluschi e prodotti a base di molluschi.

Come devono essere segnalati gli allergeni in etichetta?

Nelle etichette alimentari con allergeni a queste sostanze devono essere subito riconoscibili da parte dei consumatori. Negli alimenti che contengono in etichetta un elenco di ingredienti gli allergeni vanno evidenziati, utilizzando ad esempio il grassetto, il maiuscolo o dei caratteri colorati. Per gli alimenti che non prevedono l’elenco degli ingredienti in etichetta, invece, deve essere presente l’indicazione specifica della presenza dell’allergene.

Ecco un esempio di etichette alimentari con allergeni per entrambi i casi:

  • Aromi naturali (nocciole), estratto di malto d’avena, …
  • Contiene SOLFITI.

Per gli alimenti non preimballati, invece, il riferimento per sapere come indicare gli allergeni in etichetta è il D.Lgs. 231/2017, il quale stabilisce ad esempio l’obbligo della presenza di un cartello con gli allergeni o di un sistema analogo.

L’omissione degli allergeni nell’etichetta prevede una multa da 2.000 a 16.000 euro, applicata al soggetto responsabile della violazione.

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