
Gli alimenti possono essere confezionati utilizzando diversi tipi di procedimenti, tra cui l’atmosfera protettiva.
Si tratta di un processo particolare, che consente di proteggere i prodotti alimentari migliorandone la conservazione, utilizzando appositi gas atossici adatti al consumo alimentare.
Come funziona l’atmosfera protettiva
Il confezionamento in atmosfera protettiva
degli alimenti è un metodo di conservazione che prevede la creazione di un’atmosfera differente rispetto a quella ambientale all’interno delle confezioni alimentari.
L’alterazione della composizione dell’atmosfera della confezione, infatti, è una tecnica il cui obiettivo è la preservazione degli alimenti, per evitare la proliferazione di muffe, funghi e batteri nocivi per la salute. Inoltre, questo sistema protegge gli alimenti da una serie di alterazioni, per mantenere le proprietà organolettiche e l’aspetto dei prodotti alimentari il più a lungo possibile.
In generale, gli alimenti in atmosfera controllata hanno una vita utile più lunga, senza modifiche in termini di odore, sapore e colore. L’atmosfera modificata si ottiene utilizzando un’apposita miscela di gas interi, ovvero non tossici in sostituzione dell’aria, scelta in base al tipo di alimenti da conservare e agli additivi consentiti dalle normative europee.
In questo modo si ottiene il MAP (Modified Atmosphere Packaging) o il sottovuoto, a seconda se il sistema di conservazione prevede la sostituzione dell’aria nella confezione o la sua sottrazione. La tecnologia di confezionamento in atmosfera modificata viene indicata anche con la sigla ATP, ovvero un packaging in cui si trovano gli alimenti in un’atmosfera controllata secondo specifici parametri e requisiti.
Come agiscono i gas?
I gas utilizzati per il confezionamento MAP sono regolati dalla direttiva europea sugli additivi alimentari, per garantire la massima sicurezza dei consumatori ed evitare alterazioni nocive degli alimenti conservati. Ogni gas interagisce in modo differente con gli alimenti e con gli altri gas, per questo vengono usate miscele specifiche per ogni tipo di prodotto.
Ad esempio, per quanto riguarda la composizione dell’atmosfera modificata, per gli affettati si utilizza in genere una miscela composta al 50% di ossigeno e al 50% di azoto, ma in alcuni casi si opta per il 70% di ossigeno e il 30% di azoto. Per i formaggi, invece, viene impiegata un’atmosfera per l’80% di azoto e il 20% di anidride carbonica.
Anidride carbonica
L’anidride carbonica (CO2) è uno dei gas ammessi all’utilizzo per il confezionamento in atmosfera modificata. Ha un effetto di inibizione della produzione di funghi e batteri, grazie alle sue proprietà funginostatiche e batteriostatiche. La CO2 viene usata in concentrazioni ridotte, in quanto può alterare il colore di alimenti come le carni rosse se presente in quantità elevate all’interno della confezione.
Azoto
L’azoto (N) è un gas inodore, insapore e inerte, largamente utilizzato per le confezioni in atmosfera modificata. La sua azione evita l’ossidazione dei cibi. Inoltre svolge anche una funzione di riempimento per proteggere gli alimenti durante il trasporto, lo stoccaggio e la vendita.
Confezionato in atmosfera protettiva: cosa significa?
Oltre ai vantaggi sopra citati, la scadenza dell’atmosfera protettiva o modificata è di gran lunga superiore rispetto alle confezioni che usano appena l’aria. Ad esempio, la shelf life del caffè passa da 60-90 giorni a 90-150 giorni delle confezioni in MAP, i prodotti di panetteria da 10 a 60 giorni, mentre le carni rosse da 4-5 giorni fino a un massimo di 10-15 giorni.
Volmar, come specialista nel packaging alimentare, offre soluzioni dedicate per il confezionamento in atmosfera modificata e protettiva, con un’ampia gamma di prodotti in grado di ottimizzare la conservazione degli alimenti in MAP. In particolare, proponiamo packaging di qualità come la carta accoppiata personalizzata ideale per salumi e formaggi in ATP, le buste per il sottovuoto per un effetto barriera ottimale, oppure i film rigidi per ogni esigenza del confezionamento in ATP.